venerdì 31 agosto 2007

Lo Scolaro

W. Blake


Mi piace alzarmi in un mattino d'estate
quando gli uccelli cantano su ogni albero;
il distante cacciatore soffia il suo corno,
e l'allodola canta assieme a me.
Ah! Che dolce compagnia!

Ma andare a scuola in un mattino d'estate,
Oh! fa scomparire tutta la gioia;
sotto un crudele occhio spento
i piccoli passano il giorno
in lamenti e dolore.

Ah! allora a volte me ne sto tutto curvo,
e passo più di un ora angosciata,
e non riesco a provare gioia del mio libro,
nè a sedermi nel giardino del sapere,
sconvolto dalla squallida pioggia.

Come può l'uccello che è nato per la gioia
stare in una gabbia e cantare?
Cosa può fare un bambino tormentato dalle paure
se non abbassare la sua ala tenera
e dimenticare la sua giovane primavera?

Oh! padre & madre,se i germogli sono tagliati
ed i fiori soffiati via,
e se le tenere piante sono private
delle loro gioie all'inizio della giornata
dal dolore e dalla tortura della pena,
come potrà l'estate levarsi in gioia,

o i frutti d'estate comparire?
o come faremo a raccogliere quanto gli affanni distruggono,
o a benedire l'anno che matura
quando le raffiche dell'inverno appaiono?